A distanza di due decenni dalla prima estesa ed organica trattazione storiografica rivolta alla questione follia in Italia - trattazione culminata negl'interventi del convegno di Milano dall'aprile 1980 raccolti nel volume a cura di A. De Bernardi, Follia psichiatria e società , Milano, Angeli, 1982 - sembra giunto il momento di ripercorrere criticamente le vicende che indurranno, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, alla costituzione del sistema manicomiale nazionale , rivedendo e superando, da un lato, le interpretazioni più strettamente e riduttivamente socio-economicistiche, e dall'altro, concentrando l'attenzione sulle concrete realtà esperite nella quotidianità istituzionale dai malati mentali, troppo a lungo trascurati quale primaria fonte d'informazioni.

Metodologicamente, incrociando dati di carattere quantitativo e, appunto, nella misura del possibile, le testimonianze stesse dei ricoverati, nell'intreccio di un'indagine prima di area nazionale e successivamente circoscritta al territorio cremonese, è così possibile pervenire alla proposta di una aggiuntiva interpretazione della storia dell'evoluzione delle pratiche manicomiali in Italia, la quale, pur tenendo nel giusto rispetto gli eterogenei e complessi nodi tematici che in essa si sovrapposero - dal peso dei paradigmi alienistici ai contraccolpi dovuti alle esigenze produttive e di ordine pubblico di una società in via di modernizzazione - sappia individuare nel clima e nella cornice culturale tardo positivista dell'epoca il fattore unificante.

Andrea Scartabellati (Crema, 1971), si è laureato in storia all'Università degli Studi di Trieste con la prof.ssa Simonetta Ortaggi Cammarosano. Con una borsa di studio dell'università giuliana, ha potuto quindi perfezionarsi presso le strutture dell'Université Paris X/Nanterre.